CONTRATTO: DOCUMENTO DI PUNTOEACAPO. IL SEGRETARIO DELLA FNSI SMENTISCE SE STESSO

Noi lo ricordiamo bene: la promessa tormentone che accompagnò Franco Siddi al congresso della Fnsi di Castellaneta, fino alla nomina a segretario fu “contratto subito o, al massimo, entro pochi mesi”. Insomma, dopo il fallimentare “no” al mini accordo economico proposto dagli editori ormai più di due anni fa e 23 inutili giorni di sciopero con devastanti perdite subite dalle buste paga e dalle casse dell’Inpgi e della Casagit, Siddi sarebbe dovuto riuscire in una manciata di giorni lì dove Paolo Serventi Longhi aveva a lungo fallito.
Come è noto, a Castellaneta Siddi venne proclamato segretario al primo scrutinio, con l’appoggio di una vasta maggioranza. Noi di Puntoeacapo fummo tra coloro (pochi) che rifiutarono l’accordo (non ci convinsero la mancanza di garanzie sulla difesa degli scatti di anzianità e sull’impegno a effettuare un reale referendum sul contratto). Nulla di personale, ovviamente. Il fatto è che noi pensavamo e pensiamo che, in un momento di particolare delicatezza sindacale, il nome del segretario dovesse scaturire da una convergenza reale di programmi e non, com’ è invece accaduto, dall’ennesima spartizione di poltrone alla guida degli Enti di categoria.
Ora apprendiamo dallo stesso Siddi che la situazione si è notevolmente complicata; che c’è stato un duro scontro con gli editori e che, alla ripresa del tavolo a settembre, potremmo perfino trovarci davanti a “una proposta irricevibile”. Veniamo anche a sapere che lo scopo della Fnsi è restare al tavolo e non rompere,(e ne siamo soddisfatti) per arrivare prima o poi a un accordo almeno “decente”, (e siamo meno soddisfatti del preventivo minimalismo dell’obiettivo). Con la chiosa che “è bene che i giornalisti sappiano che c’è il rischio che il contratto non si faccia”. (E questo, purtroppo, è del tutto evidente).
E’ vero, dobbiamo sapere. Dobbiamo sapere che gli scogli posti dagli editori sono molti, e che due almeno sono veri e propri macigni. Il primo riguarda la pretesa di ottenere la licenziabilità dei giornalisti dirigenti, estendendola dal direttore (com’è ora) ai vicedirettori fino, a calare, ai capiredattori. Mentre il secondo concerne la multimedialità, intesa in modo selvaggio. Il giornalista, secondo gli editori, dovrebbe poter essere spostato a lavorare ora da una parte ora dall’altra, saltando tra i vari media. Con buona pace della testata di riferimento e, dunque, anche del direttore della testata d’origine.
Siddi smentisce se stesso e, a distanza di dieci mesi dal congresso, prevede tempi lunghi e vede un futuro nero.
Un futuro senza contratto, aggiungiamo noi, provocherà lo stallo delle buste paga e dell’incremento contributivo e dunque ulteriori gravi perdite per l’Inpgi, l’Istituto che deve garantire le pensioni di tutti i giornalisti. E per la Casagit che, come si sa, ha già chiuso il bilancio con un profondo rosso di 3 milioni 868mila euro che ha costretto il Cda a varare un giro di vite sulle prestazioni.
Siddi smentisce se stesso, ma non dice come usciremo da questa situazione, né come potremo andare avanti qualora gli editori, sbandierando una crisi dell’editoria senza precedenti, dovessero insistere con la proposta “irricevibile”. Nella Fnsi, nell’Inpgi e nella Casagit, Puntoeacapo è rimasta l’unica componente di opposizione. Noi non faremo sconti; pretendiamo una strategia e, perché no, magari anche qualche parola di autocritica, il che potrebbe essere una buona premessa per trovarne finalmente una.
Buone vacanze, da Puntoeacapo

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