CASAGIT: DEBITO MONSTRE, CASSA A RISCHIO. MANDIAMO A CASA GLI AUTORI DEL DISASTRO

di Corrado Chiominto *

Il Consiglio di amministrazione  della Casagit ha approvato il Bilancio del 2008 con un risultato negativo di oltre 19 milioni di euro.

Non è soltanto un buco: è un cratere.  

19 milioni, una cifra che, da sola, indica la necessità di  un radicale e veloce cambiamento dei vertici dell’istituto che, davanti a conti così scandalosamente negativi,non hanno sentito il dovere di  rimettere il proprio mandato.

Adesso, con le prossime elezioni in programma dal 6 al 10 giugno. i giornalisti hanno  finalmente la possibilità di mandarli a casa.

L’analisi dei conti non è complessa. 

Anche togliendo dal deficit di 19 milioni il rosso provocato dal passaggio contabile dal criterio di cassa a quello di competenza (che vale 13,6 milioni), i conti registrano un risultato negativo superiore ad ogni aspettativa di quasi 6 milioni.

Il buco tra entrate ed uscite, che a fine 2008 il presidente della Cassa, Andrea Leone, stimava attorno ai 3,9 milioni, è lievitato ulteriormente fino a quota 4,7 milioni. A questo si aggiunge una novità: il Consiglio di amministrazione si è accorto che, negli anni passati, aveva stimato ottimisticamente la possibilità di recuperare alcuni crediti: così ha dovuto togliere ulteriori 1,1 milioni da accantonare al fondo svalutazione crediti che pesano sui conti del 2008. È polvere nascosta sotto il tappeto dalla distratta gestione del passato che l’attuale maggioranza non è riuscita ulteriormente a celare e che ha scaricato sui conti del 2008.

I pericoli di una gestione così fallimentare, di una maggioranza che ha occupato tutti i posti del Cda senza aprire ad un confronto critico che avrebbe evitato i guasti, non emergono però solo dal valore del deficit, ma anche dal depauperamento del fondo di garanzia, cioè da quel fondo che serve per coprire gli eventuali risultati negativi, l’unico che garantisce il futuro della Cassa. L’ultimo bilancio lo calcolava pari a 28,2 milioni ed era già in decisa riduzione rispetto agli anni precedenti: ora è piombato a soli 8,7 milioni di euro. Facile prevedere che se i conti continueranno a registrare un qualche deficit la Casagit rischia di saltare nel giro di pochi anni. 

Sarebbe quindi stato necessario intervenire subito – come chiesto dai consiglieri di Puntoeacapo –  per portare i risultati in attivo, così da evitare che l’assottigliamento delle garanzie di bilancio possa diventare un pericolo vero. Invece le previsioni – alcune delle quali riportate anche nel comunicato messo sul sito della Casagit – indicano ancora due anni in rosso: pur considerando le maggiori entrate del contratto, il deficit sarà di 2 milioni nel 2009 e di 1,2 milioni nel 2010 (senza il contratto si salirebbe ad un rosso di circa 2,4 milioni in ciascuno degli anni). 

Come dire: l’attuale maggioranza che guida il Cda, pur di fronte alla voragine dei conti, non è riuscita a riportare il bilancio in equilibrio, nonostante il contributo che sarà richiesto per i familiari a carico, tramite i bollettini che presto saranno inviati nelle case di tutti noi giornalisti. Un contributo che da solo vale 2,1 milioni.     

Ce ne è a sufficienza per dire basta.

Non possono avere giustificazioni. Il ruolo del Collegio dei sindaci (tutto della maggioranza) che non è stato in grado di valutare alcunchè e la gestione di un Cda (sempre tutto della maggioranza) che non ha sentito neanche la necessità di dimettersi, visto che quella che viene venduta come un’operazione di trasparenza contabile viene promossa dagli stessi personaggi che campeggiano indisturbati ai vertici della Casagit da almeno 10 anni, Andrea Leone in testa.  

Un Cda che non è riuscito neanche a riportare in equilibrio i conti e che lascerà una difficile eredità a coloro che dovranno, in futuro, gestire la Casagit.   

Non si può attendere più.  

Serve competenza, coraggio e capacità decisionale, ma soprattutto è necessario dare un segnale di discontinuità. 

L’opportunità sarà quella delle prossime elezioni, una scadenza alla quale Puntoeacapo si presenta con una squadra compatta. I colleghi si informino bene e sappiano scegliere. Ne va della tutela della loro salute.

* Consigliere della Casagit, esponente di Puntoeacapo

  

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