INPGI, ROSSO A 112 MILIONI SENZA PLUSVALENZE DI CARTA. IL NO DI INPGI FUTURO

Il bilancio consuntivo 2015 dell’ Inpgi è passato ieri in Consiglio di amministrazione, con i voti contrari dei consiglieri di Inpgi Futuro Paola Cascella e Carlo Chianura. È il primo bilancio del nuovo corso dell’Istituto, quello uscito dal voto di fine febbraio che vede presidente Marina Macelloni.

Una fotografia delle gravi sofferenze della nostra cassa previdenziale che registra uno squilibrio record di 111,94 milioni, pari al 28, 1 per cento delle entrate. Ovvero assai più dello squilibrio gestionale di 81,62 milioni registrato nel 2014 e di quello allora preventivato per il 2015 di 90,73 milioni.

Preoccupa tra l’altro la valutazione delle plusvalenze derivanti dal conferimento, per il terzo anno, di immobili al Fondo immobiliare Giovanni Amendola. Il valore di bilancio di tali immobili è di 145,1 milioni, con un valore di mercato, secondo una perizia “indipendente” di 235,3 milioni. Con una differenza di 90,2 milioni che nel bilancio determinano un utile netto di 21,07 milioni.

Queste plusvalenze tuttavia sono solo sulla carta, una partita di giro. Inpgi non ha incassato un euro dall’operazione essendo che il Fondo Giovanni Amendola appartiene al cento per cento all’Inpgi. Un elemento sottolineato anche dal collegio dei sindaci, che pur approvando il bilancio ha espresso a verbale le proprie riserve.

Chianura e Cascella hanno depositato agli atti un documento in cui si motivano le ragioni del voto contrario.

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