DUE O TRE COSE SU PUNTOEACAPO A STAMPA ROMANA

Puntoeacapo è la risposta. La risposta a chi vuole un sindacato nuovo. Proponiamo il nostro progetto a tutti, quando siamo all’opposizione e quando governiamo con le altre componenti. Diamo scandalo perché non ci candidiamo per poltrone perenni, non vogliamo nessun potere, non cerchiamo benefici personali ma abbiamo l’obbiettivo, quasi banale, di difendere la nostra professione, di difendere l’occupazione.

Al governo dell’Associazione stampa romana, del quale noi di Puntoeacapo abbiamo partecipato come componente di minoranza, la formula del “governo unitario” tra le componenti romane ha sostituito il “monocolore” di Autonomia e Solidarietà che aveva governato fino al 2007. Il nostro contributo è stato, senza false modestie, di trasparenza, moralità e competenza.

Appena cominciato il “patto di legislatura” abbiamo chiesto di abolire gli appannaggi e di ripianare i conti. Questo è avvenuto senza tagliare il costo del lavoro degli impiegati, ma dicendo “no” al doppio stipendio per i dirigenti che sono già pagati dal loro giornale. Abbiamo procurato corsi di formazione a costi minimi, se non addirittura a costo zero con i finanziamenti europei. Il bilancio, all’improvviso, è ritornato a rifiorire, e questo ha permesso di accantonare somme importanti, ancora per la formazione e per i disoccupati.

Il nostro contributo si è fatto sentire anche nel dibattito del Contratto. “Trasparenza” abbiamo sempre chiesto. Abbiamo preteso che i colleghi fossero informati, e potessero giudicare i lavori in corso dalle carte, e non dai comunicati reticenti della Fnsi.

Cosa è successo? L’Asr è stata l’unica associazione regionale a mettere a disposizione dei colleghi le bozze della trattativa; è stata l’unica associazione regionale ad approvare un documento sul contratto, quando ancora il confronto era in corso, facendo proposte, mettendo paletti, indicando una rotta. Un contributo che è stato inascoltato, ma questo è un altro discorso. Ma è stato un contributo unitario, su cui c’è stata convergenza fra tutti. 

Stampa romana, ancora una volta, è stata l’unica associazione a biasimare la  scelta della Fnsi di votare per il referendum dopo aver già firmato il Contratto al ministero della Lavoro. Uno scippo alla democrazia sindacale, un inganno alla categoria. Puntoeacapo è stata la forza trainante sui grandi temi della difesa del diritto a informare, scendendo in piazza con l’Asr contro il ddl Alfano quando ancora la Fnsi era assente o distratta, ben prima della manifestazione di piazza del Popolo.

Puntoeacapo, con i suoi dirigenti impegnati in direttivo e giunta di Stampa romana, ha sempre sostenuto con lealtà, in questi tre anni, il lavoro comune. Non ha mai preso le distanze pubblicamente, fatto speculazioni elettorali, ma ha sempre criticato e proposto all’interno dell’Associazione, “facendo squadra”.

Non ha mai preteso, naturalmente, che qualche dirigente della componente di maggioranza condividesse le critiche al contratto Fnsi-Fieg e a quello Aeranti Corallo, e soprattutto che lo facesse pubblicamente. Ma gli esponenti eletti con Puntoeacapo si sono esposti con note critiche e articoli firmati per informare e provocare il dibattito, squarciando il velo su intese che hanno segnato la deriva delle tutele di tutti.

Hanno partecipato a tutte le assemblee a cui si è stato chiesto loro di partecipare, ma non si sono mai imposti né hanno preteso di essere invitati. 

Si sono offerti per il sostegno e l’assistenza dei colleghi lungo tutto il corso dell’anno, anche durante le vacanze di agosto. Sono stati al fianco dei giornalisti in tutte le vertenze in cui è stato chiesto assistenza, con l’intesa sempre della segreteria e nel rispetto dei ruoli, e a disposizione per ogni sos sindacale, dal “disciplinare” alla banale consulenza. Con risultati, sempre, che i colleghi hanno riconosciuto soddisfacenti.

Perché poi per fare sindacato si sta da una parte sola, quella dei giornalisti.

 

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