PRECARI, LE STANCHE PROMESSE DEI VERTICI ASR E UN FATTO CERTO:NESSUNA AGEVOLAZIONE PER I DISOCCUPATI

di Gianluca Cicinelli *

La prima riunione della Consulta precari e freelance di Stampa Romana, presenti il presidente Fnsi Roberto Natale e il segretario regionale Paolo Butturini, si è tenuta 4 mesi dopo le elezioni del sindacato giornalisti e due giorni prima della manifestazione contro il precariato. Difficile pensare a una coincidenza, dopo che si è costituito all’esterno dell’Fnsi un Coordinamento nazionale dei precari e freelance che scenderà in piazza sabato a Roma con striscioni e rivendicazioni autonome.

Come in una stanca replica delle precedenti edizioni della prima riunione della Consulta, Stampa Romana ha riproposto il censimento dei collaboratori, il questionario sulle condizioni di lavoro e pubblicizzato lo sportello dei servizi di patrocinio per i colleghi e l’organizzazione di un gruppo di lavoro sugli uffici stampa.

L’ammissione implicita che i passi basilari proposti non sono mai stati percorsi in precedenza, che nessun lavoro è stato fatto negli scorsi anni per arrivare almeno a una fotografia dell’esistente. Eppure, dopo che il Cordinamento nazionale dei giornalisti precari ha lanciato la sua sfida con proposte concrete (dall’esigenza di una rappresentanza sindacale vera, visto che fin qui non c’è stata, alle norme per colpire gli editori che non pagano i collaboratori), solo dopo che le realtà di base hanno rotto gli indugi all’immobilismo Fnsi – ottenendo anche d’intervenire dal palco della manifestazione contro il precariato – solo allora i vertici del sindacato hanno iniziato a comprendere che non bastano più generiche rassicurazioni d’impegno per tenere buoni i precari.

Il segretario Butturini ha anche annunciato il lancio di un piano per l’occupazione e un incontro a breve su questo tema con il governatore del Lazio Renata Polverini in cui Stampa Romana “vedrà di far valere i diritti dei giornalisti”. Sarebbe ora.

Puntoeacapo ha ribadito anche in questa occasione che le persone oggi così sensibili, due giorni prima della manifestazione, ai diritti di precari e freelance, sono le stesse che hanno firmato tutti gli accordi possibili con gli editori creando le condizioni per la dequalificazione del lavoro autonomo.

Siamo stati accusati di essere agitatori interessati solo da beghe interne al sindacato. E’ un’opinione espressa da chi di giochi di potere se ne intende molto, un campo nel quale riconosciamo di essere e voler rimanere dei dilettanti, alle poltrone e agli strapuntini abbiamo preferito una legittima opposizione per porre l’accento sui problemi veri dei giornalisti.

Nessun segnale concreto è stato dato ai soggetti più deboli dell’informazione: il segretario Butturini, cofirmatario di una mozione congressuale di Puntoeacapo che stabiliva in zero euro l’iscrizione al sindacato per i disoccupati sotto il reddito minimo, mozione approvata all’unanimità, nel corso dell’incontro con i precari si è rimangiato la sua firma.

Violare un mandato unanime del congresso, oltre che un duro colpo alla democrazia interna, è un atto che rende poco credibili molte altre promesse fatte dai vertici del sindacato ai precari, con l’invito ad aver fiducia, a essere uniti, perchè uniti si vince. Una tesi bizzarra visto che fin qui gli accordi penalizzanti per i giornalisti sono stati firmati da un sindacato unico e non da una pletora di sigle autonome.

Ma il tempo dei bei discorsi è finito: Puntoeacapo vigilerà passo dopo passo sul rispetto degli impegni presi dalla maggioranza del sindacato alla Consulta precari e freelance ben oltre l’appuntamento contro il precariato del 9 aprile.

* Disoccupato, consigliere dell’Associazione Stampa Romana, esponente di Puntoeacapo

 

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