RINNOVO ECONOMICO DEL CONTRATTO, TUTTI I PARTICOLARI

Centocinque euro di aumento. E’ la cifra del rinnovo economico 2009-2011 per cui è stato firmato un accordo in Fieg venerdì scorso. L’aumento biennale, in due rate (il primo subito, dalla busta paga di luglio in poi, 50 euro; il secondo dalla busta paga di giugno 2012 in poi, 55 euro) varrà tanto per il redattore ordinario con trenta mesi di anzianità (che nelle trattative economiche per i giornalisti è di solito il parametro “1”), tanto per i colleghi con una qualifica, che invece avevano sempre avuto un aumento proporzionato alla loro busta paga minima.

Se fosse stato infatti applicato l’usuale parametro, invece di 105 euro complessivi il caporedattore ne avrebbe avuti in busta paga 133 euro, il caposervizio 118. Questo “taglio” sulle voci alte è compensato in parte con l’aumento degli stipendi sotto al parametro 1, e cioè i redattori con meno di  30 mesi di anzianità, che riceveranno in busta paga 80 euro (con il vecchio sistema l’aumento sarebbe stato di 77), i praticanti con oltre 12 mesi pr i quali l’incremento è di 70 euro (sarebbero stati 61), per i praticanti con meno di 12 mesi l’aumento è di 40 euro (invece di circa 38).

Non si tratta però di una distribuzione dei compensi spalmata verso il basso, perché la logica è diversa: infatti l’aumento per i redattori sotto i 30 mesi e per i praticanti (i colleghi cioè per cui si è migliorato il parametro) è provvisorio e non strutturale (infatti, quando approderanno ai 30 mesi di anzianità, il loro vantaggio non esisterà più essendo entrati nella fascia standard).

L’accordo presenta anche un altro costo per gli editori: l’aumento di uno 0.05% della quota che gli editori pagano alla Casagit (che è diversa da quella che appare in busta paga, ed è invece a carico dei giornalisti). Si tratta mediamente di circa tre euro al mese a giornalista, che saranno destinati, su indicazione della Fnsi a “finalità sociali”. Lo ha proposto Puntoeacapo per andare incontro alle situazioni più difficili della categoria (disoccupati, sotto-occupati, colleghi con contratti depotenziati, come l’Aeranti-Corallo).

Tre euro al mese per tutti i giornalisti con contratto Fieg-Fnsi che alla fine dell’anno dovrebbero superare secondo i calcoli della direzione tecnica Fnsi il mezzo milione di euro. Quindi, l’aumento del costo del lavoro per gli editori è di 108 euro circa. Se si fosse applicato rigorosamente l’articolo 52 del Contratto (e quindi anche il protocollo governativo del 3 luglio 1993 al quale il contratto fa riferimento) l’aumento sarebbe dovuto essere di 112 euro sul parametro 1.

Nell’aumento del costo del lavoro non va computato il già concordato aumento di tre punti percentuali di versamenti contributivi all’Inpgi che gli editori si accollerrano nei prossimi cinque anni (la delibera Inpgi è prevista per il 15 luglio): infatti questo accordo fa parte dell’intesa sul “soccorso Inpgi” che prevede la riforma dell’età pensionabile delle giornaliste.

 

 

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