CASAGIT PER TE, DUE O TRE MOTIVI PER SCEGLIERCI ANCORA

di Corrado Chiominto *

La Casagit l’avete salvata voi. Non credete a chi si intesta risultati che, invece, partono dalla vostra rabbia e dal vostro voto di quattro anni fa. Un voto che allora ci ha premiato, scardinando vecchie logiche. Che ora deve diventare forza propositiva, dallo sguardo lungo, per un welfare di tutela, sempre più importante visto ora lo Stato batte in ritirata sul fronte sanitario.

Per guardare avanti, e capire l’importanza del vostro voto, e’ necessario fare un piccolo salto indietro. Giuro: vi rubo solo 5 minuti.
Quattro anni fa la Casagit aveva i conti in grossa difficolta’, con un rosso a molti zeri. Noi l’abbiamo capito prima degli altri. Vi abbiamo informato e messo a disposizione uno strumento di democrazia: abbiamo allora creato una lista – Salviamo la Casagit, appunto  – con colleghi ‘scelti’, abbiamo definito un programma ‘possibile’, solidale ma attento ai conti, e ci siamo messi in gioco. Ci avete premiato e questo ha provocato un meraviglioso effetto a catena. Ha scardinato logiche vetero-sindacali.
Che dire di Mario Antolini, il nuovo fiduciario, sempre presente, attento, paziente tessitore di un confronto attivo con la Casagit ‘centrale’ per trovare una soluzione ad ogni pratica difficile.
Che vittoria poi quando, non voluto, sono entrato nel Cda: lo spoglio delle schede fatto in diretta nel corso dell’assemblea ha visto l’incredulità negli sguardi di chi poco prima mi aveva gia’ dato per spacciato (”mi dispiace”, mi aveva detto) o aveva letto dal palco una lista con altri nomi, definiti con i soli accordi sottobanco. Il vostro voto prima e quello dei delegati poi ha frantumato queste logiche e fatto entrare aria nuova in un Cda, quasi completamente rinnovato.
Per Casagit niente sarebbe piu’ stato come prima. E’ stato quasi un voto liberatorio. La piccola pietra che avete scagliato voi e’ diventata una valanga, che ha travolto anche me. Abbiamo cosi’ acceso una miccia che ha trovato ampio carburante in un Cda dalle molte diversità – di idee, valori ma anche di esperienze ed d’eta’ – che ha avuto proprio la capacita’ di saper costruire nel confronto. Io ho tolto la casacca di consigliere di minoranza, come deve fare un ‘amministratore’, ma non quella di collega libero: ho sollecitato idee, cercato alleanze su singoli temi e, piu’ di qualche volta, ho detto di no quando le scelte non erano condivisibili per voi e per me.
Ma, nessuno, oltre voi, può intestarsi la vittoria di aver salvato la Casagit. Ne sono convinto: nulla sarebbe accaduto senza il vostro voto e avremmo perso un importante presidio a tutela del nostro futuro, già perchè la Casagit è questo: non il dare e l’avere di contributi e rimborsi ma una tutela per il futuro nostro e dei nostri cari.
Ora ci siamo di nuovo. Dire confermateci perchè abbiamo salvato la Casagit, come promesso, equivarrebbe a girare la testa e buttare lo sguardo indietro. Invece no. Bisogna  consolidare i risultati raggiunti – a proposito il bilancio attuariale introdotto per monitorare il futuro era nel nostro programma allora, è diventato patrimonio di tutti adesso – e questo perchè viviamo momenti difficili per la nostra professione. Ma bisogna anche avere lo sguardo lungo, pensare a quella che sarà la Casagit del futuro, che sappia interpretare un nuovo modo di fare welfare, mettendo a frutto il proprio know how, anche con logiche privatistiche verso altre categorie professionali. Sempre attenti a quel concetto di sostenibilità e solidarietà che ora tutti declinano ma che nel Cda sono stato il primo a definire.
Per tutto questo credo che Casagit sia stato un piccolo miracolo di democrazia in un’Italia nella quale il voto sembra oramai senza valore.
Il vostro voto ha pesato molto, eccome. Ecco perchè torno a chiedervelo per tutta la mia squadra. Con una promessa: rimarrò al vostro fianco.

Consigliere d’amministrazione uscente della Casagit

 

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