UN CONTRATTO DA EVITARE, QUESTO PATTO ASSOMIGLIA TANTO A UNA FRODE

di Maurizio Andriolo *

La FNSI annuncia che dal 17 aprile ci si avvierà alla firma del nuovo contratto di categoria. Il più bello possibile, prefigura il segretario. Ovvero, sarà una schifezza, perché i nodi fondamentali della crisi dell’editoria (che è degli editori e non dei giornalisti), non sono mai stati risolti.

Prova ne sia la perfida idea di creare – com’è accaduto nelle redazioni del Corriere della sera – delle “cambuse”, vere sacche di giornalisti senza nessun referente professionale. Un’idea che gli editori misero sul tappeto già 3 contratti fa e che a quei tempi non passò perché i giornalisti sapevano ancora opporsi.

La segreteria federale annuncia quindi che, successivamente al 17 aprile, sottobraccio agli editori andranno al Ministero a incassare quei soldi che l’attuale Governo mette a disposizione, sempre degli editori, per risolvere la crisi. Perderemo anche il Tfr. Al tempo stesso si dice che, dal Natale del 2013 a oggi, sono state scritte 5.992 pagine “in difesa” dei pensionati da parte di Associazioni, confraternite e combriccole varie (articoli, petizioni, invocazioni, allarmi, lamentele, ricorsi), senza peraltro nulla ottenere e senza che il Sindacato, anche in questo caso, abbia mai fatto sentire la sua autorevole voce. Trapela, piuttosto, che ancora vogliono vessare i pensionati con una miriade di balzelli e persino diminuire la reversibilità. Si dimentica che lo Stato ha sottoscritto con i lavoratori e con i giornalisti un “patto”: essi davano una parte della loro retribuzione (contributi) per poi incassare un certo rateo pensionistico. Oggi, se questo “patto” viene messo in discussione, significa che si sta consumando una frode. E’ vero che viviamo uno scorcio di secolo di imbrogli, inganni e false promesse; ma… E come mai, non si discute affatto della “Economia d’argento”? 

Questione “disoccupati”. Crisi o non crisi, la rivalutazione del profilo dei giornalisti (che non sono operatori dell’informazione) non è mai stata affrontata dal Sindacato e neanche dal futuro contratto. Anche qui ci sono frodi e inganni. Il futuro dei giornalisti si annuncia davvero “roseo”.

* Consigliere generale Inpgi eletto con “Inpgi Futuro”, vicepresidente della Commissione Statuto Inpgi

 

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