INPGI, PENSIONATI E AUGURI DI MORTE. SETTE DOMANDE AGLI AUTORI SATIRICI E A CHI LI OSPITA

di Alessandra Spitz *

Si può citare Voltaire, insultando e augurando la morte a chi non la pensa come noi? E per di più da un blog che ambisce ad esprimere le opinioni, si suppone anche diverse, del sindacato di categoria?

Noi siamo convinti di no ed è per questo che rispondiamo all’articolo “Pensio, dunque sono”, pubblicato sul sito “Sindacati regionali di stampa”, con un’altra citazione di Voltaire: “Quand’anche l’intera umanità, a eccezione di una sola persona, avesse una certa opinione, e quell’unica persona ne avesse una opposta, non per questo l’umanità potrebbe metterla a tacere”.

Perchè il punto è proprio questo, caro (anonimo) Fred Stand: il rispetto delle idee altrui per quanto sbagliate o distanti da te possano essere. Oltre che il rispetto delle persone.

I colleghi di alcune associazioni regionali di stampa hanno tentato di difendere il suo scritto – replicando alla giusta condanna dell’Ordine nazionale dei giornalisti che lo ha definito “pura spazzatura” – sostenendo che si trattava solo di satira e tirando in ballo addirittura il caso di Charlie Hebdo.

Anche in questo caso, come quella di Voltaire, la citazione ci sembra per lo meno presuntuosa: ironizzare, anche con irriverenza, su principi generali è satira, scagliarsi con frasi offensive contro una persona ha le caratteristiche non solo del cattivo gusto, ma soprattutto dell’intolleranza, l’esatto contrario dell’illuminismo.

Franco Abruzzo esprime le proprie idee e battaglie a viso aperto e senza nascondersi dietro l’anonimato: si può essere più o meno d’accordo con lui ma – come ha scritto Carlo Chianura, portavoce di Puntoeacapo, in un messaggio che gli esprime solidarietà – “usare un linguaggio indecente, incitare all’invidia sociale e soprattutto scendere sul terreno inaccettabile dell’attacco personale, vuol dire che si è abbandonato il terreno del confronto anche duro ma di merito. Per scendere su quello delle malevolenze e della malafede che chiama in causa anche se non soprattutto la responsabilità di chi ha pubblicato questo attacco”.

Una responsabilità che finora nessuno si è voluto assumere a viso aperto, forse per incapacità di discutere nel merito delle questioni. Ma i nomi, detto con franchezza, non ci interessano, quello che ci sta veramente a cuore è il piano del confronto.

Stiamo entrando nel cuore della campagna elettorale per il rinnovo delle cariche dell’Inpgi e non vorremmo che si proseguisse su questo percorso di squallore e insulti, armi che di solito sono quelle impugnate da chi non vuole o non sa ragionare. L’Inpgi è stato oggetto negli ultimi mesi di prese di posizione spesso isteriche, ideologiche o superficiali. Noi abbiamo sempre rifiutato questo approccio e le nostre critiche e i nostri suggerimenti li abbiamo sempre espressi nelle sedi opportune, senza peli sulla lingua sulla sostanza delle cose ma mai attaccando sul piano personale piccoli e grandi protagonisti della scena del giornalismo italiano.

Ed è per questo che poniamo all’anonimo Fred ed ai colleghi del sito “Sindacati regionali di stampa” alcune domande cui chiediamo di dare una risposta convincente.

  1. Siete al corrente del fatto che lo Statuto dell’Inpgi non consente all’Istituto interventi sui trattamenti delle pensioni in essere, ma solo su quelle future?
  2. Siete consapevoli che i pensionati già contribuiscono con milioni di euro alla solidarietà della categoria con il mancato adeguamento della perequazione?
  3. Non credete che sarebbe stato più morale e solidale per il sindacato battersi perchè gli abusi da parte degli editori nell’uso della 416 venissero impediti in modo da evitare il prosciugamento delle casse dell’Inpgi avvenuto in soli quattro anni?
  4. Cosa fanno le associazioni regionali per impedire l’indebito utilizzo (questo sì contrario alla solidarietà) dei giornalisti pensionati in redazione che tolgono lavoro ai giovani e cumulano pensione e stipendio?
  5. Vi sembra morale aver costretto l’Inpgi, con l’ultimo contratto nazionale, a fare un prestito di milioni di euro agli editori, perchè il sindacato ha chiuso gli occhi di fronte ai mancati versamenti degli editori sul fondo per il pagamento della ex fissa dovuta ai colleghi?
  6. Vi sembra solidale costituirsi in giudizio contro quei colleghi che si sono rivolti alla magistratura per ottenere subito un loro diritto e cioè il pagamento della ex fissa ?
  7. Vi sembra solidale mantenere invariati i milioni di euro che Inpgi e Casagit versano nelle vostre casse e in quelle della Fnsi, nel momento in cui i due Istituti varano manovre lacrime e sangue per sopravvivere? Solidarietà non è anche tagliarsi i privilegi e le rendite di posizione?

Domande ne avremmo ancora molte ma se i colleghi che insultano cominciassero a rispondere sui contenuti, forse il dibattito sulla solidarietà e sulle pensioni tornerebbe nell’alveo della correttezza e della civiltà e permetterebbe a tutti ( e non solo agli addetti ai livori) di farsi una opinione sulle scelte che sono state fatte dai vertici del sindacato e degli enti in questi anni. La satira e le citazioni, invece, lasciamole a chi le sa usare.
* Commissione Bilancio Inpgi, esecutivo di Puntoeacapo

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