INPGI, CHIANURA: IL SILENZIO SULLE RICHIESTE DEL MINISTERO DEL LAVORO MINA LE PREROGATIVE DEL CDA

Nascondere al Cda l’esistenza di un documento del ministero del Lavoro che chiedeva di ricalcolare il rendimento del patrimonio Inpgi ai fini della valutazione della riforma previdenziale è “una grave mancanza, che mina le prerogative del Cda, carpisce la buona fede e contraddice le elementari esigenze di trasparenza”. Lo scrive al presidente dell’istituto Andrea Camporese il consigliere di amministrazione di Inpgi Futuro Carlo Chianura, portavoce di Puntoeacapo.

“Ti scrivo”, afferma Chianura nella lettera inviata anche alla direttrice generale Mimma Iorio, “in riferimento al parere sulla riforma previdenziale Inpgi di una direzione del ministero del Lavoro. Apprendo solo oggi, da una lettura integrale del documento, che in data 22 settembre il ministero aveva espresso valutazioni critiche e chiesto all’istituto una nota documentale in cui fosse ricalcolato il rendimento del patrimonio al 3 per cento invece del 4,6% e di fornire altre indicazioni, come la motivazione per cui in sede attuariale era stato previsto un incremento della occupazione. Lo stesso parere, apprendo sempre oggi, informa che il 9 novembre scorso l’istituto ha fornito le risposte richieste al ministero del Lavoro”.
“Non è mia intenzione in questa sede”, prosegue il consigliere di Inpgi Futuro, “entrare nel merito delle questioni sollevate dal ministero né delle nostre risposte. Ricordo però che in più circostanze, sia in sede informale che in sedute Cda, è stato chiesto anche da me se ci fossero notizie e sviluppi sulla riforma previdenziale provenienti dai ministeri vigilanti. La risposta da parte tua è sempre stata negativa”.
“Francamente non capisco per quale motivo il Consiglio, o forse una parte di esso, siano stati tenuti all’oscuro di queste importanti notizie. La ritengo una grave mancanza, che mina le prerogative del Cda, carpisce la buona fede e contraddice le elementari esigenze di trasparenza”.
“Ci sarebbe da dimettersi, come ho seriamente pensato di fare oggi”, conclude Chianura, “se non fosse che la scadenza imminente del nostro mandato farebbe apparire questa mia una scelta fuori tempo massimo e dunque inopportuna. Resta intatta però la mia protesta per simili comportamenti, che mi vedo costretto a rendere pubblica”.

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