INPGI 2, DUE OCCASIONI MANCATE PER FARE SOLIDARIETÀ. INPGI FUTURO SI ASTIENE SUL BILANCIO

di Paola Cascella *

Inpgi 2, un bilancio come sempre positivo. Nel Consiglio di amministrazione del 25 giugno la Gestione separata ha presentato conti col segno più (pur dichiarando una svalutazione delle quote immobiliari del Fondo Amendola), ma i consiglieri di Inpgi futuro hanno deciso di astenersi dal voto.

Lo hanno fatto alla luce di quanto accaduto in questi ultimi mesi di Covid 19 per alcune scelte dell’ente in relazione al trattamento riservato ai giornalisti autonomi. Scelte che si sono tradotte in una politica sbagliata, ma anche ottusa e inutilmente punitiva nei confronti delle fasce più colpite della nostra categoria dai risvolti sociali di questa gravissima emergenza sanitaria.

Alla fine di marzo il Comitato amministratore – si agiva già in situazione di videoconferenza – ha messo in campo un pacchetto di interventi in favore degli autonomi per la cifra complessiva di 42 milioni. Una cifra abbondantemente strombazzata che riguardava congedo parentale, congelamento delle rate dei mutui e tra l’altro un bonus da 500 euro a vantaggio dei colleghi che non hanno usufruito dei fondi del programma triennale Inpgi Casagit da 1,4 milioni annui.

Il bonus ha riguardato proprio loro, ma soltanto loro, che, abbiamo appreso, sono 2.800. E gli altri 3200 che invece avevano aderito all’assistenza Casagit pagata da Inpgi2? Per questi neanche un euro, giacché un’assegnazione a loro vantaggio, ha detto stamattina la presidente Marina Macelloni, sarebbe dovuta passare per i ministeri vigilanti. Con un pesante aggravio dei tempi.

Peccato che lasciarli fuori dall’iniziativa sia stata, a nostro giudizio, una misura altamente discriminatoria.

Ma non solo. In quegli stessi giorni, fine marzo-primi di aprile, il consigliere Carlo Chianura si incaricò di fare personalmente un ristretto sondaggio tra i colleghi pensionati o comunque titolari di un rapporto non precario, per saggiarne la disponibilità a venire incontro agli autonomi devolvendo in loro favore una giornata di lavoro o un rateo giornaliero di pensione.

Di fronte a più di un centinaio di risposte positive, Chianura chiamò Macelloni per chiedere la disponibilità a creare presso l’Istituto un fondo per la raccolta delle adesioni e delle somme relative. La proposta è rimasta… solo una proposta. La presidente non ha dato seguito all’iniziativa, lasciandola cadere nel nulla.

Una occasione persa non solo sul piano concreto, ma anche alla luce dei tanti appelli, spesso solo strumentali, alla cosiddetta solidarietà intergenerazionale. Ricordate quanto se ne è parlato in occasione del prelievo forzoso, imposto ai giornalisti pensionati per tre anni?

* Cda Inpgi per Inpgi Futuro

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