Ufficio Studi e Ricerche di Puntoeacapo
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha sanzionato per conflitto di interesse Marco Micocci, ex direttore generale del Fondo pensione complementare dei giornalisti e tuttora consigliere di amministrazione, per violazione dell’articolo 7, comma 4, del Dm 166/2014 e dell’articolo 5, comma 7, del Dlgs 252/2005, nonché per la mancata osservanza dell’articolo 2391 del Codice civile. Per ciascuna delle due violazioni, Micocci è stato condannato a pagare una sanzione da 1.500 euro, per un totale di 3mila euro.
Lo riferisce oggi 13 luglio 2024 Il Sole 24 Ore, che cita un provvedimento risalente per la verotà al 28 novembre 2023. La deliberazione Covip fa seguito a un’ispezione avviata nel 2022 e conclusasi alla fine dell’anno successivo. Covip ha rilevato come non siano state poste in essere misure idonee a garantire l’indipendenza delle funzioni fondamentali del fondo. In particolare – spiega il quotidiano – della funzione Finanza, attività che per il Fondo pensione è svolta dall’Inpgi, l’ente con cui Micocci ha avuto relazioni professionali in qualità di attuario.
Sono note le sue relazioni adottate dal cda Inpgi pre-passaggio all’Inps, in cui si indicava una sostenibilità finanziaria dell’istituto di previdenza dei giornalisti nel lungo periodo. Com’è noto, il Parlamento è poi intervenuto per salvare le pensioni dei giornalisti: dal 1° luglio 2022 le funzioni della gestione principale ex Inpgi sono passate all’Inps, secondo quanto prescritto dalla legge Finanziaria 2022.
Per la Covip – spiega ancora il quotidiano della Confindustria – il conflitto di interessi si è configurato al momento della nomina di Micocci a direttore generale del Fondo, in quanto era già consulente di Inpgi. Secondo la commissione di vigilanza, nella presentazione della sua candidatura l’ex direttore generale ha «dichiarato l’assenza di conflitti di interesse – si legge nella deliberazione scaricabile sul sito Covip – omettendo di dichiarare la sussistenza delle relazioni professionali in essere con i soggetti coinvolti nella gestione del fondo»; né la dichiarazione è stata aggiornata successivamente dal professionista, che, secondo Covip, «non ha dato concreta attuazione a quanto previsto dal Documento sulla politica di gestione dei conflitti di interesse», alla stregua di quanto previsto dall’articolo 2391 del Codice civile.
Nel bando del Fondo pensione per la ricerca del direttore generale era stata peraltro indicata l’incompatibilità tra l’incarico in oggetto e le attività professionali svolte per organismi di categoria (Casagit, Inpgi o Ordine giornalisti) dei candidati.
Secondo la normativa, il Fondo è soggetto obbligato in solido al pagamento della sanzione, ove non vi provveda il soggetto sanzionato. Micocci ha informato il cda di aver già pagato la sanzione pecuniaria.
La stessa nomina di Micocci era stata contestata; i sei consiglieri di amministrazione espressione della componente giornalistica avevano votato contro, a differenza dei sei consiglieri di nomina Fieg, tra cui lo stesso Micocci che aveva votato a favore di se stesso. Una situazione di stallo – sei contro sei – superata con il voto decisivo dell’allora presidente del fondo, Raffaele Alessandro Serrau, che aveva fatto valere come doppio il suo voto.
Covip, nella sua deliberazione, ha sottolineato l’obbligo del «puntuale adempimento del dovere di comunicazione del soggetto vigilato circa la propria condizione oggettiva», e ciò a garanzia della trasparenza nei processi valutativi e decisionali. Al termine del mandato triennale, a inizio 2023, Marco Micocci è cessato dall’incarico di direttore generale del Fondo pensione complementare e il cda, dopo una procedura di selezione con un bando pubblico, ha nominato d.g. Fabio Porcelli, assunto dall’esterno (era coordinatore responsabile del Servizio politiche fiscali, previdenziali, del sociale della Uil).
Micocci rimane in carica come consigliere d’amministrazione di nomina Fieg. In occasione della recente selezione di un attuario per il Fondo, non ha presentato la propria candidatura.
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