di Paola Cascella*
Per i componenti della governance del nuovo Istituto di previdenza dei giornalisti è arrivato il tempo della sobrietà con una sforbiciata doverosa degli emolumenti. Un’autoriduzione con la quale solo ora si è finalmente deciso di bloccare la vergognosa stagione dei compensi faraonici in auge con la passata gestione.
Meglio tardi che mai, si può dire. Il nuovo presidente Roberto Ginex prenderà 85.000 euro lordi e il suo vice Mattia Motta 60.000. Gli altri membri del Cda 15.000.
La direttrice generale Mimma Iorio continuerà invece a percepire il vecchio compenso. Il suo stipendio, dati del 2021, era di oltre 250.000 euro (con oneri e TFR arrivava a 358.000) e tale sarà anche nel futuro, regolato com’è dalle leggi sui dirigenti della previdenza.
Un bel taglio, quello deciso dal Cda, considerando che la ex presidente Marina Macelloni, malgrado i bilanci in profondo rosso dal 2017, ha percepito fino all’ultimo giorno il triplo del suo successore, ovvero oltre 230.000 euro più i rimborsi spese. E il vicepresidente Giuseppe Gulletta oltre 89.000.
Tutto senza battere ciglio fin dal 2021, ignorando i richiami all’ordine della Corte dei Conti e le polemiche reiterate con forza dalle opposizioni, prima fra tutte Inpgi Futuro. Bene, oggi siamo contenti di constatare che la stipendio del presidente dell’Istituto dei precari e degli autonomi non dovrà più rispecchiare come nel passato quello che il collega avrebbe percepito se fosse rimasto nel suo posto di lavoro. O addirittura quello che presumibilmente avrebbe avuto facendo carriera.
Regole demenziali applicate fino a ieri come fosse tutto normale. Completa l’elenco degli emolumenti l’ indennità di 250 euro assegnata al coordinatore, il gettone di 150 ai componenti del Consiglio di indirizzo generale. Fino a ieri era pari a zero per quelli del vecchio Consiglio generale, ma ora le opposizioni hanno insistito per rimarcare il rispetto dovuto ai freelance che per partecipare al Consiglio di indirizzo perdono almeno un giorno di lavoro. Mentre per il collegio dei sindaci è stato stabilito un compenso di 15.000 euro a testa.
Il capitolo retribuzioni è stato approvato nella riunione generale del 17 luglio nella quale è stato eletto anche l’ultimo componente del collegio dei sindaci. Un uomo, tanto per cambiare. La parità di genere resta un miraggio nella nuova governance Inpgi. Un argomento che ha suscitato nuove polemiche e la promessa che non è finita qui. Le opposizioni non si rassegnano e promettono battaglia.
Altro tema che ha rischiato di far saltare l’approvazione della delibera, quello delle note spese dei consiglieri in trasferta a Roma: 70 euro per i pasti giornalieri, due taxi al giorno, 150 euro a notte per l’alloggio, sempre che l’agenzia viaggi incaricata dall’Inpgi riesca a trovarlo per questo prezzo. Diversamente l’eventuale surplus sarà a carico del consigliere stesso. Che altrimenti potrà sempre partecipare alla riunione in videoconferenza, ha messo in chiaro Iorio.
* Già consigliera di amministrazione per Inpgi Futuro
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