CONTRATTO, DIETRO L’ANGOLO PREPENSIONAMENTI E CIG PER GENERAZIONI DI GIORNALISTI

di Romano Bartoloni

Consigliere nazionale della Fnsi

 

Il nuovo contratto non solo non soddisfa per i passi indietro compiuti soprattutto in danno della professionalità e dell’autonomia dei giornalisti, non solo non risolve gli annosi problemi del lavoro autonomo e precario, ma è frutto di una cinica operazione politica di pronto soccorso previdenziale a più mani che ha spianato la strada alla chiusura di una trattativa altrimenti senza sbocco. Nei fatti, il nuovo contratto non frena la corsa al ridimensionamento delle aziende giornalistiche in crisi vera o presunta, né l’attacco indiscriminato ai posti di lavoro. Dietro l’angolo è in agguato la decimazione di intere generazioni di giornalisti destinati a finire nella morsa dei prepensionamenti e della cassa integrazione.Purtroppo, l’atteso referendum rischia nella sostanza di trasformarsi in una votazione burletta, tradendo le unanimi indicazioni congressuali. Perché il contratto è entrato in vigore a tutti gli effetti dal 1 aprile e ha già ricevuto l’unico battesimo davvero determinante al fine della sua efficacia e operatività: il semaforo verde da parte della Giunta della FNSI. Perché anche un giudizio referendario vincolante avrebbe un peso e valore di natura politica e non cambierebbe le carte in tavola per l’avvenire dei colleghi.

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