EX FISSA, GARANTITA LA RATA 2023. RESTA IN ALTO MARE LA SOLUZIONE DEL PROBLEMA

di Paola Cascella *

Sarà un anno da ricordare, questo 2023, per noi orfani dell’ex fissa. A fine giugno, pochi giorni fa, la FNSI, davvero premurosa, comunica con un anticipo mai visto, ben quattro mesi prima della scadenza, che sì, possiamo stare tranquilli, percepiremo ancora una volta il rateo di 3000 euro lordi.

E come nel 2022, la minirata di quanto ci spetta (alcuni sono in attesa dal 2010 di ricevere svariate migliaia di euro) arriverà a novembre. Un miracolo bis. Che si ferma qui, però.

Il lavoro a quattro mani Fnsi-Fieg per individuare la strada che dovrebbe portare a sanare finalmente l’intero debito, lavoro di cui parlano fonti autorevolissime, al momento è lettera morta, non sembra aver prodotto alcun risultato.

Come si ricorderà, il 16 marzo 2022, Fieg e Fnsi hanno firmato un accordo che avrebbe creato in capo a questi due soggetti una nuova gestione verso la quale dirottare il 70% delle somme ora contenute nel Fondo contrattuale previsto dall’Allegato O del CCNLG.

Questo accordo è stato ratificato il 23 marzo 2022 con delibera Inpgi. Senonché i ministeri vigilanti (Lavoro e Mef) non hanno approvato e di conseguenza attualmente questi fondi sono congelati nell’Inps, in cui l’Inpgi è confluito dal 1. luglio 2022.

La gestione di questo fondo avrebbe consentito di affrontare anche il problema della ex fissa, rendendo possibile accordi transattivi con i giornalisti e, potenzialmente, il riequilibrio delle risorse.

Per ora stiamo a quanto è stato annunciato, il versamento della minirata, che per la Fieg è il massimo concepibile, per noi giornalisti il minimo. Quei 3000 euro non sono negoziabili. Lo stabilisce il contratto del 2014 firmato dagli editori e dalla FIEG. Se gli editori dovessero sottrarsi, sarebbero passibili di denuncia.

Il contratto stabilisce che le somme siano assorbite dal Fondo nel quale le aziende provvederanno a versare i contributi accantonati dall’1 luglio 2022. Naturalmente, avverte il sindacato, i pagamenti partiranno previa verifica della sussistenza sul Fondo della riserva finanziaria necessaria.

Gli editori non versano mese per mese, ma in un’unica soluzione non oltre il 30 settembre. Le somme si riferiscono ai periodi di paga da luglio 2022 ad agosto 2023. Fnsi e Fieg, non avendo ancora scelto un ente adeguato, affideranno l’operazione all’Inpgi. In via straordinaria, scrivono, ma l’hanno fatto anche l’anno scorso. Il nostro vecchio istituto previdenziale provvederà anche a istruire e definire le domande presentate tra l’1 novembre 2022 e il prossimo 31 agosto e alla certificazione imposte.

Per il resto, vedremo…

* Consigliera generale per Inpgi Futuro

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