di Mariagrazia Molinari *
Preoccupante l’involuzione dei sindacalisti “di punta”, ovvero di governo, del sindacato dei giornalisti . Il tratto più vistoso è che non sopportano alcuna critica al loro operato. Arrivano a usare le parole come cannonate e a voler
trasformare i danni evidenti che proprio loro hanno avallato (come la riduzione degli scatti) in panzane create da una “opposizione in malafede”.
Ritengono di essere i possessori della verità che, come tale, deve essere accettata universalmente.
C’è chi pensa persino di bollare – e quindi isolare o espellere dalla comunità – il “diverso”, ovvero chi non sta dalla loro parte. Non scomodiamo la Storia per commentare questi atteggiamenti, perché qui è piccola, piccola storia di piccoli uomini che scambiano un micro-potere per il Potere.
Parliamo di contratto. Il referendum fa paura. Non a caso, chi ha firmato, approvato e sta approvando e promuovendo e sostenenendo un contratto “drammatico” per la categoria, questo “chi” ha messo in atto tutti, ma proprio tutti, gli escamotage per far fallire il referendum, a partire dalla data per finire alle comunicazioni inesistenti.
E’ probabile che il referendum fallisca. Ma questo li assolverà?
* Consigliere di amministrazione del Fondo di previdenza complementare
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