REFERENDUM, CONTRO LE MISTIFICAZIONI DEL SI’ TI DICIAMO COME STANNO DAVVERO LE COSE

Contro le mistificazioni e le bugie del Sì, ti diciamo come stanno davvero le cose. Ecco perché sosteniamo che questo è uno s-contratto e bisogna votare NO

Perché non ha equiparato chi lavora nell’online e negli altri media alle condizioni del giornalista Fnsi-Fieg del vecchio Cnlg, bensì li ha livellati tutti verso il basso.

Perché comprime i già inadeguati poteri dei comitati di redazione.

Perché non prevede che la multimedialità debba essere sviluppata con l’utilizzo retribuito di risorse interne consenzienti e/o con nuove assunzioni. 
Perché gli stipendi dei redattori vengono gravemente ridotti: gli scatti si avranno ogni 3 anni anzichè ogni 2.

Perché gli scatti in percentuale vengono applicati solo sullo stipendio base e non sugli scatti già maturati.

Perché non dà garanzie sui contratti a termine.

Perché nella redistribuzione delle risorse economiche non si preoccupa dei giovani e dei più deboli assicurando il turn over, in presenza di tante vertenze di prepensionamenti.

Perché aumenta l’esercito dei pensionati  senza garantire nuove assunzioni mettendo a rischio – in prospettiva – l’esistenza di Inpgi e Casagit.

Perché non rafforza il ruolo professionale delle direzioni.

Perché, con l’articolo 4, moltiplica con i distacchi e i trasferimenti le occasioni di flessibilità a favore dell’azienda.

Perché non prevede l’applicazione obbligatoria del lavoro part time per il giornalista che lo richiede.

Perché non stabilisce che l’utilizzo degli stagisti deve essere extra produzione.

Perché non impone ad azienda e cdr di organizzare in modo stabile le tante strutture, sezioni o redazioni nate in questi anni.

Perché anche l’avanzamento economico viene lasciato in capo al direttore.

Perché non impone sufficienti procedure per frenare la corsa al lavoro precario.

Perché incentiva le aziende, anche senza avere due bilanci in passivo, a utilizzare a loro piacimento gli ammortizzatori  sociali.

Perché gli accordi sul welfare di categoria rendono più  facile la “rottamazione” dei giornalisti e svuotano il ruolo del sindacato.

Perché non migliora le attenzioni ai cambiamenti fondamentali, da  quello sulle tecnologie alla clausola di coscienza, alle  norme sui processi sinergici.

Perchè trattando con il governo non ci si è battuti per una ridistribuzione più equa delle risorse pubblicitarie e non si sono chiesti interventi come ha fatto la Francia in favore del mercato.

Perchè il sindacato distingue tra giornalisti e giornalisti, arrivando a parlare di parasubordinati.

Perchè non si estende ai giornalisti lavoratori autonomi il sistema degli ammortizzatori sociali e la assicurazione contrattuale.

Perché sono troppi i co.co.co e sempre meno i giornalisti assunti.

Perché il contratto nazionale è peggiorativo: per l’appunto, peggio di quello che si vuole cancellare.

Vota NO al contratto!  

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