CASE INPGI, UNA MAGGIORANZA MIOPE MINA IN PARTENZA L’OPERAZIONE-DISMISSIONE

 

Inpgi venderà più della metà del suo patrimonio immobiliare. Lo ha deciso il 14 giugno il Cda dell’Inpgi che ha approvato le linee guida per InvestiRe, la società di gestione del risparmio incaricata dell’operazione. Inpgi Futuro ha votato contro.

Una scelta, quella di Inpgi Futuro, assunta per contestare la decisione della maggioranza di ridurre al valore fisso del 20 per cento lo sconto agli inquilini, percentuale che potrebbe scoraggiare molti acquisti e vanificare una dismissione che invece serve a rendere disponibile una massa liquida indispensabile per pagare le prestazioni e per essere investita diversamente.

 

Si tratta di una scelta miope, legittimata dalla presidente Marina Macelloni che ha dato il suo assenso a un emendamento presentato da un componente della sua maggioranza. Si è così profondamente modificata la struttura della delibera, su cui nelle commissioni Acquisti e dismissioni-Immobili i componenti di Inpgi Futuro avevano votato a favore.

Quella della maggioranza è sembrata quasi una decisione a dispetto degli inquilini-soci: come se questi non debbano essere considerati dei normali destinatari di una proposta di acquisto ma categoria di privilegiati da trattare con sufficienza. Con il possibile (e temibile) risultato che proprio in seguito a uno scostamento eccessivo tra domanda e offerta, a rimetterci potrebbe essere l’istituto. In questo caso sapremmo chi ringraziare.

A meno che – ma vogliamo credere di no – l’obiettivo non sia proprio quello di far naufragare per assenza di compratori l’operazione di dismissione, per procedere magari a future vendite in blocco. Speculative. Staremo a vedere.

Alla votazione della delibera non ha partecipato Carlo Chianura, portavoce di Puntoeacapo, che insieme al vicepresidente Giuseppe Gulletta ha lasciato la sala per motivi di opportunità, essendo entrambi inquilini Inpgi. Ha invece preso parte alla votazione, dopo aver chiesto in merito un parere alla presidente, il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso che con la sua federazione occupa un immobile dell’istituto.

La decisione di lasciare l’aula da parte di Chianura è stata assunta solo per evitare fraintendimenti o speculazioni, non ritenendosi esistente un conflitto d’interessi su una decisione solo di carattere generale, senza riflessi sul versante gestionale. “Sostenere il contrario”, commenta il portavoce di Puntoeacapo, “è come se al momento del voto sulla prossima riforma previdenziale uscissi dall’aula perché sono in conflitto di interessi in quanto da giornalista attivo sto decidendo anche il mio futuro previdenziale. E come me sia chi è giornalista attivo, sia chi è pensionato, per motivi diversi ma simili. Dunque con il risultato paradossale di produrre paralisi amministrativa”.

Nella stessa seduta è stato deciso alla unanimità di unire i due comitati di comparto attualmente esistenti. Stiamo parlando dell’organismo che materialmente gestirà le decisioni sulle operazioni di dismissioni. Ne faranno parte la presidente Macelloni, la direttrice generale Mimma Iorio, e Alessandra Spitz (consigliera generale eletta con Inpgi futuro), Ignazio Ingrao, Daniela Dirceo, Domenico Affinito, Pietro Ricci.

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