INPGI, ECCO IL NUOVO STATUTO. SALTA IL MONOPOLIO FNSI DELL’ASSISTENZA AGLI ISCRITTI

La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone

di Paola Cascella*

Ci abbiamo creduto e abbiamo avuto ragione: il nuovo Statuto Inpgi, appena licenziato dal ministero del Lavoro che ha approvato il testo presentato a novembre dal commissario ad acta Paolo Reboani, cancella l’obbligo di istituire gli uffici di corrispondenza e i fiduciari dell’ente, finora ospitati nelle sedi regionali Fnsi. Sarà il nuovo Cda che potrà farlo, se l’Istituto ne avrà necessità, tramite convenzioni ad hoc. Potrà, non dovrà, distinzione evidentemente molto importante.

La questione dei rapporti dell’Istituto con la Federazione è stato il passaggio fondamentale della proposta alternativa a quella della presidente Marina Macelloni, consegnata dalle opposizioni, tra cui Inpgi Futuro, più di un anno fa. Sul tema non è stato possibile trovare un accordo, il documento della maggioranza è stato bocciato due volte dal Consiglio generale, al punto che, piuttosto che adattarsi ad un compromesso, la maggioranza stessa ha preferito che il compito fosse delegato ad un commissario ad acta di nomina ministeriale. Peraltro così restando in carica ben oltre il proprio mandato con i vecchi lauti stipendi, già abbondantemente fuori luogo, essendo il lavoro più che dimezzato dopo il passaggio di Inpgi1 all’Inps.

Ebbene, ora finalmente si potrà andare a nuove elezioni. Grande novità, sarà solo per via telematica, con l’uso dello Spid. Dalle urne usciranno organismi diversi e più snelli, almeno un po’, rispetto a quelli attuali. Come il Consiglio di indirizzo generale con a capo un coordinatore e con un numero di consiglieri non superiore a 50 (uno ogni mille iscritti, con almeno uno per ciascuna regione).

Entro 30 giorni dalle proclamazione degli eletti, i consiglieri eleggeranno i cinque membri del Consiglio di amministrazione che a sua volta eleggerà il presidente (al massimo due mandati, anche se non consecutivi) e il suo vice. Il Collegio dei sindaci sarà composto da tre membri (uno nominato dal ministero delle Finanze, uno dal Lavoro, uno scelto dall’elenco dei revisori contabili).

Tutti i rappresentanti della governance non potranno essere nominati per più di quattro mandati complessivi tra tutti gli organi, e per non più di due nello stesso organo. Il direttore generale sarà nominato dal Cda scelto anche al di fuori dell’Inpgi. Saranno i consiglieri a stabilire il suo compenso e il suo trattamento giuridico. E’ stata istituita anche la nuova figura del Garante del Codice etico,nominato del Consiglio di indirizzo tra figure di alta professionalità in materia giuridica e amministrativa.

* Consigliera generale per Inpgi Futuro

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