BILANCIO-VORAGINE CASAGIT, 19 SU 54 VOTANO CONTRO O SI ASTENGONO. ATTO DI ACCUSA IN UN DOCUMENTO

Assenze strategiche e pioggia di voti contrari e di astensioni sul bilancio Casagit. Ben 19 delegati sui 54 presenti all’assemblea della Casagit (sugli 80 con diritto di voto) hanno votato contro il bilancio-voragine presentato dal Cda per l’approvazione o si sono astenuti. Un gruppo di colleghi – con alcuni dei rappresentanti della minoranza di Roma, Napoli e Milano che si presenteranno alle prossime elezioni con la lista “Salviamo la Casagit” – ha presentato un documento, messo agli atti, con il quale ha motivato il perchè non ha voluto dare la sua approvazione a un bilancio che chiude un quadriennio nel quale la cassa è stata gestita da una maggioranza che ha occupato tutti i posti del Cda e del Consiglio dei Sindaci.

Il voto finale ha visto 25 a favore del bilancio, 9 contrari e 10 astenuti: un’ eloquente presenza di voti di dissenso. Non è piaciuto a molti colleghi il bilancio caratterizzato da un rosso-voragine di poco superiore a 19 milioni di euro, dovuto in parte (13,6 milioni) ad un cambio di regime tra cassa e competenza, ma per una quota sostanziosa anche ad un disavanzo strutturale (4,6 milioni) e alla necessità di svalutare (per 1,4 milioni) crediti vantanti nei confronti delle aziende editrici e dai soci oramai difficilmente recuperabili. Il risultato è che il fondo di garanzia è crollato dai 28,3 milioni del 2007 ai 8,7 milioni di fine 2008, con la prospettiva di un ulteriore assottigliamento vista la previsione di un rosso di circa 2 milioni per quest’anno e di 1,2 milioni nel 2010.

L’assemblea ha visto una decisa maggioranza di interventi di distinguo dal bilancio (oltre al presidente Leone un solo collega esterno al Cda è intervenuto a difesa del bilancio). Il dissenso ha trovato espressione anche nel voto finale, effettuato su chiamata nominale. Pochi anche i presenti, 54 presenti sugli 80 delegati, con assenze vistose soprattutto nelle file della maggioranza.

Al termine della votazione alcuni colleghi, tra cui i delegati di Roma che fanno riferimento a Puntoeacapo e delle consulte di Milano e Napoli che fanno capo alla lista “Salviamo la Casagit”, con l’aggiunta di una collega candidata a Torino, hanno firmato un documento che hanno chiesto di mettere agli atti.

Nel documento è scritto:

Non possiamo approvare questo bilancio 2008:

1) perchè è la fotografia di una inadeguatezza di gestione che potrebbe mettere in forse il futuro della Casagit

2) perchè promette anche per i prossimi due anni un pericoloso deficit che può essere riequilibrato solo con radicali correttivi

3) perchè gli ultimi dati di bilancio peggiorano le già difficili previsioni fatte solo lo scorso novembre 2008 e,soprattutto, non offrono rassicurazioni sufficienti rispetto al rischio di ulteriori sorprese negative

4) perchè non contiene proiezioni sui costi e sulle entrate per un arco temporale sufficiente a programmare le misure necessarie per un equilibrato e strutturale aggiustamento dei conti

5) perchè siamo stanchi di una gestione che va avanti a forza di una tantum per tappare i buchi di bilancio.

Seguono le firme di Lino Zaccaria (Napoli), Paola D’Amico (Milano), Rossella Santilli (Roma), Rossella Lama (Roma), Carola Vai (Torino), Corrado Chiominto (Roma), Giorgio Pacifici (Roma), Umberto Nardacchione (Napoli).

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