INPGI, SGRAVI PER I NUOVI ASSUNTI ANCHE NEL 2015. UNA INUTILE PROPAGANDA FNSI SE NE INTESTA IL MERITO

 di Alessandra Spitz*

Sono operativi anche per il 2015 gli sgravi per i  giornalisti nuovi assunti, anche se il Governo non ha ancora ripartito i fondi per quest’anno destinati al sostegno all’occupazione nel settore.

A dare il via libera agli sgravi è stato l’Istituto di previdenza dei giornalisti che ha inviato a tutti gli editori una circolare in cui li informa che continuerà ad autorizzare le agevolazioni contributive di giornalisti (professionisti, pubblicisti e praticanti) in possesso di “specifiche competenze professionali nel campo dei nuovi media”.

In particolare saranno incentivate- come nel 2014- le assunzioni a tempo indeterminato, per le quali è previsto lo sgravio contributivo totale per tre anni.

Ma l’incentivo riguarda anche le assunzioni con contratti a termine, per le quali lo sgravio sarà del 50%, con obbligo delle imprese editoriali di trasformare almeno il 20% dei contratti in rapporti a tempo indeterminato.

Qualora i contratti a termine vengano trasformati a tempo indeterminato prima della loro conclusione, alle aziende sarà ugualmente riconosciuto lo sgravio contributivo totale anche per il periodo precedente a tempo determinato.

Fino a che il Governo non procederà alla ripartizione dei fondi per il 2015 ( 11 milioni di euro nel 2014) , le autorizzazioni dell’Inpgi  saranno concesse in via provvisoria ma l’Esecutivo si e’ gia’ impegnato a procedere rapidamente.

Le aziende potranno perciò scegliere di utilizzare gli sgravi al momento dell’assunzione sapendo che l’autorizzazione definitiva e’ legata alla decisione del Governo, oppure versare la contribuzione intera per poi recuperare il beneficio nel momento in cui il via libera sarà definitivo.

Le agevolazioni sono concesse a tre condizioni: 1) che le assunzioni risultino di incremento rispetto alle medie dei 12 mesi precedenti, al netto di dimissioni volontarie o di licenziamento per raggiunti limiti di eta’ o giusta causa ; 2) il datore di lavoro sia in regolarita’ contributiva; 3) non si sia superato il limite massimo degli aiuti di stato previsto dall’Ue. Sono stati posti anche paletti per impedire abusi sulle agevolazioni. Le imprese beneficiarie devono garantire il rispetto di un equo compenso e sono escluse quelle aziende che per la durata delle misure finanziate distribuiscano ai propri dirigenti stock option o altra forma di premio , collegati a risparmi sul costo giornalistico.

Al contrario di quanto sostiene una certa interessata pubblicistica Fnsi, questi incentivi sono il risultato non già degli accordi contrattuali del giugno scorso, che confermiamo disastrosi, quanto  della legge 147 del 27 dicembre 2013, articolo 1, comma 261, che istituisce il Fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria, all’interno del quale è prevista tra le varie misure quella di promozione della occupazione giornalistica.

*Esecutivo di Puntoeacapo, consigliere generale dell’Inpgi 

 

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