ENTI PREVIDENZIALI, IL PD SPINGE PER UNA RIVOLUZIONE DEL SISTEMA. ECCO CHE COSA ASPETTA L’INPGI

di Gianni Dragoni *

Ridimensionare gli organi direttivi pletorici degli istituti di previdenza privati, diminuire compensi e costi di gestione, eliminare gli interessi clientelari negli organismi di rappresentanza, rendere più efficienti e trasparenti gli investimenti e la gestione del patrimonio, semplificare i controlli e rafforzarli. Sono i punti chiave di un disegno di riforma degli enti di previdenza privatizzati, compreso l’Inpgi, contenuti in una risoluzione presentata alla Camera da venti deputati del Pd, la prima firmataria è Titti Di Salvo.

In gran parte sono gli stessi temi in evidenza nelle proposte lanciate da Inpgi Futuro, la lista sostenuta da Puntoeacapo, per rispondere alla crisi dell’Inpgi. Riproponiamo i punti principali di questo atto parlamentare.
ORGANI COLLEGIALI. Il documento muove dalla constatazione dell’eccessiva frammentazione di enti di previdenza privati, sono più di 20, ognuno con proprie gestioni finanziarie e con propri organi direttivi. Questo crea inefficienza e maggiori costi. “Si pensi _ fa notare la risoluzione _ alla pluralità di organi collegiali esistenti tra tutte le casse e alle conseguenti remunerazioni”.
L’obiettivo di fondo della risoluzione è arrivare all’accorpamento delle casse previdenziali in pochi enti, più grandi, con una struttura semplificata, una massa maggiore di risorse da investire, in modo da conseguire economie di scala e gestioni finanziarie più trasparenti, mantenendo le regole specifiche per ciascun ordine professionale per i contributi e le prestazioni. E’ una forte sollecitazione a ridimensionare gli organi pletorici e a ridurre i compensi, anche (e soprattutto) prescindendo dalla concentrazione degli enti.
INTERESSI CLIENTELARI. La risoluzione Di Salvo chiede “la riduzione degli organi collegiali direttivi, con l’eliminazione di interessi clientelari legati alle singole categorie professionali e la riduzione drastica dei costi di gestione per il mantenimento di tali organismi”. Questa sottolineatura richiama due questioni sollevate da Puntoeacapo. Una, più specifica, è la questione degli oneri impropri che gravano sull’Inpgi. Ci riferiamo a quella tassa occulta – secondo il bilancio circa 2,5 milioni di euro l’anno – che l’Inpgi versa per “costi per servizi resi” dalle associazioni regionali di stampa e dalla Fnsi. Una rendita di posizione del sindacato che in molti casi non appare giustificata dai “servizi resi” e andrebbe pertanto eliminata.

La seconda questione, più generale, riguarda la composizione degli organi collegiali, in particolare il consiglio generale e il consiglio di amministrazione, con la presenza di diritto di rappresentanti della Fnsi e della Fieg che addirittura, secondo alcuni progetti di riforma dello statuto dell’Inpgi, qualcuno vorrebbe ampliare e in misura considerevole. Puntoeacapo sostiene invece che, oltre al ridimensionamento del pletorico consiglio generale, l’Inpgi debba conquistare una propria autonomia decisionale che tenga certamente conto delle parti sociali ma non consenta loro di condizionare le scelte dell’istituto con accordi contrattuali penalizzanti, come è avvenuto nella stagione degli stati di crisi indiscriminati.
VICENDE GIUDIZIARIE. Le indagini della commissione parlamentare sugli enti di previdenza “hanno evidenziato la sussistenza di gestioni finanziarie degli investimenti degli enti spesso inadeguate dal punto di vista della solidità finanziaria e che, talvolta, hanno portato all’emersione di rilevanti vicende giudiziarie”. Il documento non fa nomi, ma è evidente il riferimento al crac Sopaf per il quale i fratelli Magnoni sono accusati di truffa a tre enti di previdenza, di medici, ragionieri, giornalisti. Non ci soffermiamo sul coinvolgimento nella vicenda dell’ex presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, rinviato a giudizio per corruzione e truffa a danno dell’Inpgi per l’acquisto delle quote del Fondo immobili pubblici.

(1 – Continua)

* Consigliere generale Inpgi per Inpgi Futuro

 

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*