EX FISSA, PER LA FNSI LA MINIRATA CI SARÀ. IL DESTINO DEL FONDO DOPO IL PASSAGGIO DI CONSEGNE INPGI-INPS

di Paola Cascella *

La minirata dell’ex fissa arriverà anche quest’anno malgrado il terremoto nel mondo della nostra previdenza, malgrado l’Inpgi sia prossimo a sparire per confluire nell’Inps. Lo assicurano a Puntoeacapo, seppure informalmente, fonti della Federazione della stampa.

L’obolo di 3000 euro lordi che da qualche anno allieta il Natale di circa 2400 giornalisti pensionati, creditori di un diritto negato a volte anche da oltre un decennio e per diverse migliaia di euro, verrà distribuito tra dicembre e gennaio, come ormai avviene di prassi (ma c’è sempre il brivido dell’ultimo minuto, stiamo tutti sul chi vive).

Il passaggio epocale che segna la scomparsa del nostro istituto previdenziale esploso sotto il peso di un rosso che vale 242 milioni, non inciderà dunque sulla “strenna” di Babbo Natale, cui ci hanno graziosamente, bontà loro, abituati dal 2018.

Alla Fnsi si dicono in procinto di convocare la tradizionale riunione di novembre con la Fieg, nella quale verrà verificata la “capienza” del Fondo ex fissa, ovvero l’ammontare dei versamenti fatti dagli editori debitori nei confronti di circa 2400 giornalisti creditori, tuttora al palo.

Essendo Inpgi per ripetute sentenze del Tribunale del lavoro di Roma giudicato solo il tesoriere del fondo, ovvero “l’ufficiale pagatore” della rata, e dell’istituto contrattuale dell’ex fissa in generale, nulla cambierà.

Non in questa fase, almeno. In futuro si vedrà a chi verrà affidato il compito, ma, dicono alla Federazione, non è altro che un passaggio tecnico. Sbaglierebbe chi pensa che la partita, che qualcuno aveva promesso di risolvere semplicemente facendosi eleggere nel Cda e nel Consiglio generale di via Nizza, debba passare il vaglio del nuovo Comitato di integrazione che verrà formato “per favorire una rapida ed efficace integrazione delle funzioni” Inpgi- Inps.

Un comitato – previsto dal comma 11 dell’articolo 28 della Legge di bilancio – che presumibilmente dovrà autorizzare spese ed investimenti. Ma non cambiare le regole attuali della ex fissa, che appunto non ha niente a che fare con i bilanci di via Nizza. Il direttore generale Iorio con tre dirigenti Inpgi insieme a quattro dirigenti Inps coordinati dal direttore generale dell’istituto stesso, ovvero i componenti del Comitato, hanno il compito “di pervenire all’unificazione delle procedure operative e correnti” entro la fine del 2022.

Intendiamoci: nell’ambito del pasaggio di consegne tra i due enti si parlerà anche di ex fissa. Ma non per modificare i termini della questione. Per ora. Si vedrà se e chi vorrà prendere in mano il dossier, e magari le proposte rimaste lettera morta negli anni passati, come quella di un prestito agli editori da parte di Inpgi 2, un prestito/investimento che all’Istituto avrebbe fruttato interessi pari al 4,6 per cento.

Notizie rassicuranti quelle sulla minirata? Fino ad un certo punto. L’esperienza di questi ultimi anni ci ha insegnato che è bene comunque procedere con i piedi di piombo.

Lungi dal risolvere una questione scandalosa, la Fnsi si è ripetutamente costituita parte civile contro gli stessi giornalisti suoi iscritti che hanno osato andare in tribunale per rivendicare un proprio diritto. Non solo. Pochi giorni fa il sindacato dei giornalisti ha preteso il pagamento immediato delle spese legali da parte di una pensionata, anche lei creditrice dell’ex fissa, alla quale il giudice aveva dato torto condannandola alle spese di lite. 8000 euro, qui e ora, senza rateizzazione.

* Consigliera generale per Inpgi Futuro

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