INPGI FUTURO: VENDUTO L’IMMOBILE EX ODG? LA PRESIDENZA TACE SUL GIALLO DI VIA PARIGI

 

Il giallo di via Parigi. Venduto, svenduto, offerto in affitto, che fine ha fatto (o farà) il grande appartamento, ex sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti?

Con una mail inviata il 29 gennaio scorso i consiglieri di amministrazione di Inpgi Futuro Paola Cascella e Carlo Chianura lo hanno chiesto ufficialmente alla presidente dell’Istituto di previdenza dei giornalisti Marina Macelloni. Ma dopo cinque giorni nessuna risposta, nessun chiarimento.

Neanche una parola, neppure per fugare le polemiche (sempre più accese), sulla sorte degli 800 metri quadri conferiti un anno fa al Fondo Amendola, e di recente oggetto di una presunta vendita ad una cifra nettamente inferiore al prezzo d’acquisto del 2008, con l’intervento della Sgr InvestiRe.

La notizia pubblicata dal sito corsera.it (pur con riserve sulla sua affidabilità) è stata rilanciata dal sito del Siai, il Sindacato inquilini alloggi Inpgi, che ha sottolineato come la gestione di Sgr Investire del patrimonio immobiliare di via Nizza rivelerebbe l’uso di “due pesi e due misure”. Forte e anzi muscolare con gli inquilini, ai quali solo tre giorni fa è stata concessa una proroga fino al 30 marzo per accettare o no la proposta di vendita a prezzi definiti “lunari con listini poco trasparenti” degli appartamenti in via di dismissione; e morbido, ovvero disponibile a “più miti consigli”, con altri.

Come i presunti acquirenti di via Parigi? Chissà, non è dato sapere. Ma c’è di più. Inpgi Futuro aveva chiesto delucidazioni a Macelloni anche in seguito alla segnalazione di un annuncio immobiliare riguardante un’offerta di affitto dell’appartamento di via Parigi proposta sul sito immobiliare.it dalla agenzia immobiliare Aurelia, con uffici in viale Angelico a Roma. In evidente contraddizione con la presunta vendita. Giallo nel giallo: la notizia è ora scomparsa dal web.

 

3 Commenti "INPGI FUTURO: VENDUTO L’IMMOBILE EX ODG? LA PRESIDENZA TACE SUL GIALLO DI VIA PARIGI"

  1. Giuseppe Cipriani | 4 Febbraio 2017 ore 7:14 | Rispondi

    I problemi dell’Inpgi sono ben altri… Lo sappiamo tutti!
    Come farà il nostro istituto di previdenza a scongiurare che si resti tutti in braghe di tela a pensione sociale? Questo ci interessa, questo chiediamo di chiarire ai consiglieri di Inpgi futuro che stanno nel ventre dell’Istituto.
    Si sentono voci in giro che destano più di una preoccupazione. La vera lotta saggia, oggi, è fare in modo che in caso di fallimento (che alcuni dicono inevitabile) ci sia almeno il soccorso Inps.
    Spiegateci, per favore, come intendete muovervi voi per instaurare un ciclo virtuoso che ci rassereni. Grazie

    • Risponde Carlo Chianura, portavoce di Puntoeacapo e Cda Inpgi con “Inpgi Futuro”
      Caro Cipriani, da sempre i consiglieri appoggiati da Puntoeacapo si muovono responsabilmente per tutelare l’istituto. Abbiamo votato a favore della riforma previdenziale (pur non condividendo il quadro totale delle misure) in quanto rassicurati dalle previsioni dell’attuario sulla efficacia dell’impianto nei prossimi decenni.
      Questo non vuol dire che non seguiamo gli sviluppi della situazione. Non ci sfuggono ad esempio i ritardi nell’approvazione da parte dei ministeri. Non ci sfugge che – a causa di questi ritardi – molti colleghi stanno scappando in pensione e che dunque il quadro complessivo si sta modificando, in peggio. Non ci sfugge la emorragia continua di copie di giornali, né il fatto che gli editori continuano a non investire un soldo nel prodotto e nelle sue innovazioni. Non ci sfugge che il prossimo contratto potrebbe essere penalizzante per i giornalisti e dunque per l’Inpgi. Non vado oltre, ma ci siamo capiti.
      Quello che voglio dire è che il quadro è in continuo movimento e che quello che sembrava certo ieri, potrebbe non esserlo più oggi o domani mattina. Precisando che noi siamo minoranza nel Cda, stai pur certo che quantomeno non ci arrenderemo facilmente a eventuali comportamenti tesi solo a salvare sistemi di potere e cinghie di trasmissione tra sindacati, editori, oligarchie, che comandano da decenni gli enti dei giornalisti.
      Tu dici: il soccorso dello Stato. E’ una opzione, non facciamo finta di niente. Ricordo però che lo Stato (insieme alla Corte dei Conti) è organismo vigilante e che il decreto che ci ha privatizzato (il 509 del 1994) è chiaro ed esplicito sulle conseguenze di una crisi giudicata grave o addirittura irreversibile.
      In conclusione: i prossimi mesi saranno decisivi e Inpgi Futuro, credici, terrà gli occhi bene aperti.

      • Giuseppe Cipriani | 4 Febbraio 2017 ore 13:09 | Rispondi

        Sugli occhi bene aperti ci conto, ci contiamo!
        E se dai ministeri arriva qualcosa di ufficioso spero che saremo prontamente informati. Mi è venuto il dubbio che qualcuno già qualcosa sappia di ciò che bolle in pentola… e che il ritardo del giudizio sulla riforma sia dovuto a qualche trattativa in corso…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato


*