INPGI NELL’INPS, ECCO CHE FINE FANNO I SOLDI DELLA EX FISSA. GLI EDITORI STAPPANO: BASTA FONDI PER I PREPENSIONAMENTI

Prende forma un nuovo modello di gestione del Fondo Ex Fissa e in generale del welfare giornalistico. Con l’approvazione oggi a maggioranza di due delibere Inpgi, la Federazione della Stampa (Fnsi) e la Federazione degli editori (Fieg) hanno staccato dall’Istituto di previdenza dei giornali la gestione di due importanti fondi.

Il primo è appunto quello relativo della Ex Fissa. Finora l’1,5 per cento delle retribuzioni dei giornalisti in attività convergeva nel Fondo previdenziale di origine contrattuale costituito presso l’Inpgi, regolato dal cosiddetto Allegato G del Contratto di lavoro giornalistico e dedicato al pagamento di questa indennità.

Fnsi e Fieg hanno concordato che, a far data dal prossimo 1. giugno, questa contribuzione convergerà non più nel fondo Inpgi ma in un soggetto di nuova creazione.

In questo conto sarà dirottato anche il 70 per cento delle somme contenute nel Fondo contrattuale con finalità sociali (normato dall’Allegato O del Contratto). Salvo errori, poiché nell’ultimo bilancio consuntivo Inpgi approvato si parla di una cifra di poco superiore ai 60 milioni, questo significa che verrebbero utilizzati circa 40 milioni per pagare i creditori della Ex Fissa. In che modo? Dando la precedenza a quanti sono disponibili a “rottamare” il proprio credito in cambio di un pagamento immediato.

Secondo altre valutazioni, la somma che verrebbe messa a disposizione complessivamente nel nuovo Fondo al di fuori dall’INPGI non sarebbe di 60 milioni (come risulta nel bilancio 2020), ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 38-39 milioni di euro, perché una parte resterebbe a disposizione per i prepensionamenti fino ai conteggi finali al 30 giugno 2022 al momento del passaggio dell’INPGI 1 nell’INPS.

Pertanto il 70% di 38-39 milioni dovrebbe equivalere a 26-27 milioni di euro lordi a disposizione dei creditori Ex Fissa, somma che potrebbe servire a riaprire le liquidazioni delle pratiche con una riduzione concordata del 50%, 55% o 60% già proposta tre anni fa ad accettata da circa 850 creditori, ma non conclusa per mancanza di fondi sufficienti.

Le risorse residue contenute nel Fondo Ex fissa, insieme all’1,50 per cento che anche in futuro verrebbe raccolto mese per mese nel fondo Fnsi-Fieg di nuova creazione, servirebbero a pagare in futuro gli altri creditori, vale a dire chi non dovesse accettare la transazione e soprattutto i giornalisti ancora in attività cui il credito deve essere garantito.

Durante il Cda, l’Inpgi ha riferito che la FIEG avrebbe deciso di estinguere anticipatamente il residuo prestito in scadenza tra alcuni anni pagabile in rate annuali al 4,6% netto l’anno degli originari 12 milioni di euro avuti dall’INPGI per poter pagare 10.000 euro nel 2016 a ciascuno dei 1.200 giornalisti pensionati all’epoca creditori dell’ex fissa.

Lo 0,60 per cento di contribuzione extra previsto dall’Allegato O (0,50 per cento a carico degli editori, 0,10 a carico dei giornalisti) verrebbe utilizzato per far fronte a misure di welfare giornalistico individuate di volta in volta dalle parti sociali.

Con la seconda delibera inviata come la prima ai ministeri vigilanti per l’approvazione definitiva la FNSI ha deciso, invece, di donare all’INPGI 2 il 30 giugno 2022 circa 3 milioni e mezzo di euro tuttora depositati presso l’attuale “Fondo Contributi Contrattuali”. L’utilizzo di queste somme, subordinato ad un’espressa richiesta da parte della FNSI, saranno utilizzate – secondo termini e modalità da individuare tra INPGI e FNSI – per finanziare interventi di welfare in favore dei giornalisti lavoratori autonomi iscritti all’INPGI 2.

Scompare infine per gli editori l’obbligo di finanziare al 30 per cento i prepensionamenti che si verificheranno a partire dal prossimo luglio. Era uno degli elementi fondanti degli accordi del 2009 e consentiva all’Inpgi almeno di non pagare di tasca propria le pensioni avvenute prima della età anagrafica-contributiva dei giornalisti. Detto in termini chiari: è il dividendo per gli editori riveniente dal passaggio dall’Inpgi all’Inps. I prepensionamenti li pagherà tutti Pantalone. Si stappi lo champagne. Ci si sarebbe aspettati un accordo che salvasse in favore della categoria almeno una parte di queste risorse.

In soldoni

  1. Gli editori saranno più ricchi grazie al minore esborso sui futuri prepensionamenti
  2. Il sindacato mantiene lo 0,60 per cento della contribuzione per misure sociali
  3. I creditori della Ex Fissa (alcuni da più di dieci anni) potrebbero procedere a una transazione o attendere pagamenti meno dilazionati

Sarà la prova dei fatti ad avere l’ultima parola.

1 Commento "INPGI NELL’INPS, ECCO CHE FINE FANNO I SOLDI DELLA EX FISSA. GLI EDITORI STAPPANO: BASTA FONDI PER I PREPENSIONAMENTI"

  1. emanuele vertemati | 24 Marzo 2022 ore 16:59 | Rispondi

    Bene le news così, ma nei siti internet dei nostri ‘cari’ istituti vari queste decisioni /delibere, possiamo reperirle?

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