INPGI, I COLPI DI CODA SUGLI IMMOBILI. CHE COSA POTREBBE SUCCEDERE CON IL PASSAGGIO ALL’INPS

di Alessandra Spitz *

Il conto alla rovescia è quasi terminato. Tra una manciata di giorni l’Inpgi 1, lo storico istituto di previdenza dei giornalisti dipendenti, cesserà di esistere. Dal primo luglio verrà assorbito dall’Inps, come ha stabilito l’ultima legge di bilancio, visto che era prossimo al default.

Ma se sulle pensioni attuali e future è ormai tutto chiaro, grande è la confusione sotto il cielo per quel che riguarda il patrimonio immobiliare dell’Istituto: se è ovvio che verrà anch’esso trasferito all’Inps, permane l’incertezza su chi sarà incaricato di gestirlo.

A pochi giorni dalla nuova fase, l’unica certezza è che, per ora, non cambierà nulla. Sarà infatti ancora Investire, la Sgr che fa capo al gruppo Nattino, a mantenere la gestione del patrimonio immobiliare Inpgi, sulla base del contratto decennale stipulato dall’Inpgi con Investire. Si tratta di un contratto che scade alla fine del 2023.

I vertici dell’Inps – che dunque sarà il nuovo quotista del Fondo Amendola – hanno un anno e mezzo per decidere quale strada intraprendere dal 2024 in poi. Le alternative sono diverse: rinnovare o meno il contratto con Investire; mantenere il patrimonio immobiliare ex Inpgi nella sua forma societaria attuale e cioè una società di gestione immobiliare denominata Giovanni Amendola; sciogliere questa società; unificare, infine, il patrimonio immobiliare Inps e Inpgi per realizzarne una gestione diretta da parte dell’Istituto di previdenza nazionale.

La gestione operativa degli immobili locati o vuoti – finora assicurata dal servizio immobiliare dell’Inpgi – dovrebbe essere assegnata invece alla società Yard. La stessa Yard dal 2018 era stata incaricata di gestire gli immobili, ovviamente remunerata da Inpgi attraverso Investire. Paradossalmente la stessa Yard aveva poi affidato al servizio immobiliare dell’istituto – proprietario degli immobili, lo ricordiamo – il compito di gestire la manutenzione. Per la storia, i consiglieri di Inpgi Futuro Carlo Chianura e Paola Cascella votarono contro questa delibera.

Il fatto che Investire continuerà il suo mandato fino alla fine del contratto suscita preoccupazione nella maggior parte degli inquilini che da sempre lamentano una latitanza persistente della società nell’affrontare i piccoli e grandi problemi gestionali.

La pensa così anche il Siai (sindacato inquilini alloggi Inpgi) che pochi giorni fa, con una nota della presidente Maria Rosaria Gianni, ha denunciato strategie di vendita molto “particolari”, lesive dei diritti e degli interessi dei reali soggetti che invece dovrebbero beneficiare degli alloggi dell’Ente, e cioè i giornalisti

Gli inquilini degli immobili sono quotidianamente stretti nella morsa a tenaglia della burocrazia dell’Ente e della Società di gestione del Fondo Immobiliare, lontana e sorda dinanzi alle legittime richieste dei conduttori. Basti pensare ai prezzi al metro quadro richiesti per gli immobili che sono ben oltre i prezzi di mercato di zona.

Inoltre le richieste relative alle tutele relative all’esercizio di prelazione, per l’acquisto dell’immobile condotto o abitato, nel pieno delle trattive precontrattuali, vengono sempre più spesso disattese se non ostacolate. “In pratica – ha spiegato Gianni – molti inquilini che si sono detti interessati a comprare e che hanno richiesto la documentazione completa sulle case sono stati lasciati senza alcuna informazione da parte di Investire che, nel frattempo, ha fatto scadere il periodo di prelazione per l’acquisto. Le case sono quindi passate in offerta sul libero mercato e sono state acquistate da privati. Questi casi sono stati decine e decine negli ultimi mesi e riguardano le zone più appetibili come, a Roma, Via Saronno, Via della Mendola, Via Misurina, Via Chini, il Centro Storico, Via Salaria”.

Il tutto – secondo il Siai – è in frontale contrasto con i diritti acquisiti dai precedenti inquilini INPGI.

La situazione, gravissima, è stata palesata ai Ministeri competenti ed alle Istituzioni Vigilanti.

Ma è anche ormai necessario – conclude il Siai – promuovere iniziative di qualsiasi tipo, anche legali, nei confronti dell’Ente e della Società di gestione del Fondo Immobiliare e di tutti i soggetti coinvolti, approfondendo tutti i contratti di compravendita conclusi dinanzi alle competenti autorità giurisdizionali al fine di tutelare la posizione di inquilini ed assegnatari”.

* Esecutivo di Puntoeacapo

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