INPGI, -201 MILIONI NELL’ULTIMO BILANCIO PRIMA DEL PASSAGGIO ALL’INPS. ORA OCCHI SULLO STATUTO

di Andrea Bulgarelli *

C’è un dato positivo che esce dal Consiglio generale dell’Istituto di previdenza dei Giornalisti Italiani (Inpgi) convocato per approvare il Bilancio consuntivo 2021. E questo dato è il patrimonio netto della Gestione separata che raggiunge quota 782,378 milioni di euro, ormai a meno di 200 milioni da quello della Gestione principale, che si attesta a fine 2021 a 959,351 milioni di euro.

Un dato che, indubbiamente, è il segno dei tempi e che va decisamente in controtendenza rispetto a chi affermava anche recentemente che il principale ruolo sindacale era quello di tutelare i “contrattualizzati”. La storia dimostra e afferma chiaramente che il numero dei liberi professionisti sta crescendo – e non dal 2021 – anche nel settore dell’informazione.

I numeri del bilancio consuntivo 2021 sono in miglioramento rispetto a quelli dell’assestamento approvato pochi mesi fa (-201,2 milioni anziché -225,5 milioni), così come il risultato della gestione previdenziale (-190,6 milioni anziché -214,2 milioni).

Ovviamente i bilanci della Gestione principale e della Gestione separata sono stati approvati dalla maggioranza che governa l’istituto di via Nizza, rispettivamente con 38 voti a favore, 16 contrari e 11 assenti e con 35 sì, 14 no e 1 astenuto.

Tutto secondo copione, insomma, in una fase che vede definito il passaggio della Gestione principale all’Inps a far data dal 1. luglio 2022. Ora, però, entra nel vivo la scrittura di quelle che saranno le regole che dovranno sovrintendere al nuovo Inpgi dei giornalisti autonomi.

Dai dati di bilancio a dicembre 2021 risultano iscritti 20.579 giornalisti libero professionisti con obbligo di presentazione della comunicazione reddituale, mentre complessivamente i rapporti di co.co.co. registrati sono 6.917, in aumento rispetto ai 6.875 del 2020. Per i professionisti il reddito medio pro-capite è di 15.641, in leggero aumento rispetto i 15.617 del 2020, mentre per i co.co.co. il reddito medio è pari a 9.509 euro e anche in questo caso in crescita rispetto gli 8.895 euro del 2020.

Dopo l’approvazione dei bilanci consuntivi il Consiglio generale sarà convocato per decidere in merito allo Statuto del futuro Inpgi. E, fin da ora, rispondendo agli appelli di unità e condivisione espressi nella riunione della scorsa settimana, va ricordato alla cosiddetta “maggioranza” che le regole vanno riscritte assieme e non a colpi di maggioranza che, in questo caso, deve essere qualificata e quindi necessita anche di alcuni voti della minoranza.

Minoranza che, auspico, rimarrà compatta e determinata a sostenere la proposta di modifica statutaria proposta alla Commissione statuto. Contenuti che puntano a garantire una rappresentatività articolata e territoriale in seno al futuro Consiglio di indirizzo e che intendono porre le basi per una gestione sobria e attenta alle esigenze alle nuove professioni dell’informazione. Informazione che necessita con sempre maggiore urgenza di una riforma complessiva.

L’importanza dell’intervento del Governo e del Parlamento per garantire la previdenza dei giornalisti italiani è il metro dell’attenzione posta al settore. Dalla politica, adesso, servirebbe ancora un passo in avanti per adeguare le norme alle professionalità in campo in un mercato del lavoro stretto nella morsa della crisi dell’editoria, che ogni anno perde centinaia di occupati.

* Consigliere generale per Inpgi Futuro

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